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Tutti noi ci chiediamo il perchè a Pasqua ci si scambiano le uova di cioccolato. Se a Natale la sfida è tra panettone e pandoro, a Pasqua la domanda è solo una: fondente o al latte? Sì perché il protagonista assoluto, per i bambini, a volte inconfessabile per i grandi, è lui: l’uovo di Pasqua. I primi “prototipi” sono stati prodotti già alla corte di Luigi XIV, ( fine 1600 - inizio 1700), però l’uovo di Pasqua moderno fu un’idea di alcuni maestri cioccolatai torinesi all’inizio del ‘900. Dopo i primi prototipi francesi, già nel 1725 la vedova Giambone, titolare di una bottega nell’attuale via Roma, ebbe l’idea di riempire i gusci vuoti delle uova di gallina con della cioccolata. Ma fu negli anni ’20 del XX secolo la Casa Sartorio di Torino brevettò un sistema per modellare con il cioccolato le forme vuote. L’introduzione della sorpresa avviene già nel 1925, dapprima animaletti in zucchero o confetti, poi regali sempre più costosi e preziosi. Già nel 1927 le uova di Pasqua di cioccolato a Torino erano di gran moda, e da allora il loro successo non si è più fermato, fino al boom del Secondo Dopoguerra.

L'uovo è un simbolo cristiano di vita e di resurrezione. Da qui prese il via dunque l’usanza di regalare le uova durante la Pasqua, diffusa fin dal Medioevo in tutta l’Europa cristiana, probabilmente a partire dalla Germania. All’inizio le uova venivano bollite e avvolte in delle foglie e decorate con dei fiori. Tra i sovrani e nelle corti aristocratiche si affermò poi la moda delle uova rivestite d’oro e pietre preziose, come le famose uova Fabergé donate nel 1883 dallo zar Alessandro III alla zarina Maria.

Dopo aver scoperto qualcosa in più sulla storia delle uova non mi resta che augurarvi una serena Pasqua, e mi raccomando: NON MANGIATE TROPPA CIOCCOLATA!


Giulia Lovallo