intervista relatori

Proseguono le attività nell'ambito di Festinsieme 2017 e tra gli eventi in programma per mercoledì 14 giugno, spiccava la conferenza pedagogica dal tema "Il bello della differenza: giovani e adulti di fronte alle sfide della post modernità". Riportiamo di seguito l'intervista realizzata ai tre relatori: Rocco Gentile (direttore del centro di bioetica lucano), Rosalba Gentile (medico di medicina generale) ed Elena Comentale (psicologa psicoterapeuta).

A cosa è dovuta la distanza generazionale nell’epoca post moderna?
(Rocco Gentile) Si è verificato un eccessivo avvicinamento tra i progressi e le possibilità realizzative dei desideri dell’essere umano. Di conseguenza, negli ultimi tempi, si sono registrate una spaccatura smisurata e una velocizzazione che ci fanno parlare di un progresso esagerato, che non significa necessariamente sviluppo.
Che influenza hanno le nuove tecnologie nel rapporto genitori-figli?
(Rosalba Gentile) 
Le nuove tecnologie hanno un impatto molto negativo soprattutto nel dialogo e nella crescita. I genitori non riescono a cogliere più alcune situazioni di difficoltà o di bisogno dei ragazzi e i ragazzi utilizzano il silenzio che viene a crearsi in casa cercando un mondo che è estraneo al nostro. Stiamo assistendo, dal punto di vista strettamente psichiatrico, a delle problematiche che riguardano una doppia vita, quella virtuale e quella reale. Molte volte subentrano depressione, ansia e questioni di ordine psichiatrico che devono essere poi affrontate dal punto di vista medico con un’incidenza di gran lunga maggiore rispetto agli anni passati.
Come si dovrebbe affrontare la sfida educativa nell’epoca post moderna?
(Elena Comentale) 
Partiamo dal presupposto che essere educatori significa essere convinti di alcuni valori. Quindi per affrontare una sfida educativa è necessario che ci siano persone convinte di quello che vogliono trasmettere alle nuove generazioni. Come cristiani siamo chiamati a interrogarci su quanto noi crediamo nei valori che andiamo a trasmettere e su quanto siamo credibili. E la gioia è la più grande testimonianza di autenticità e di credibilità.

 

Intervista a cura di
Marineve Del Gaudio
Foto di
Ilaria Salviulo