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Categoria: Oratorio
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Durante l'Open Day della PGS, che si è tenuto sabato 15 settembre, noi della goccia abbiamo colto l'occasione per intervistare Paolo Lorusso, uno dei membri storici della PGS, prima come giocatore e poi come dirigente.

-E' il secondo anno che la PGS organizza questa manifestazione in vista dell'imminente inizio della stagione sportiva: quali sono le finalità dell'Open Day e quali sono le novità di quest'anno?

Le finalità dell'Open Day sono quelle di presentare le attività dell'anno, le metodologie di lavoro, gli allenatori coinvolti nel progetto e naturalmente di presentarci come società che non ha solo come fine esclusivo l'insegnamento del calcio ma porta avanti da 40 anni la formazione valoriale dell'individuo. Le novità di quest'anno sono tante, in particolare una di queste riguarda l'allenamento degli esordienti, giovanissimi e allievi che si svolgerà nel campo di erbetta sintetica del Principe di Piemonte, o ancora abbiamo intenzione di proporre sedute di allenamento straordinarie per determinate categorie in modo da seguire più attentamente il percorso di crescita dei ragazzi e ciò sarà possibile grazie all'aumento degli allenatori per quest'anno. 

-La PGS festeggia 40 anni. Quali sono le prospettive della società a lungo termine, magari per i prossimi 40 anni?

Le prospettive naturalmente non le conosco, però posso immaginare ad esempio che chi adesso gioca o fa il mister, in futuro si potrà occupare a tempo pieno di questo progetto con la nostra stessa dedizione rivestendo ruoli come quello del presidente o del dirigente. Questo ovviamente perchè spero che nei prossimi 40 anni la PGS cresca come società che porta ancora avanti il suo progetto educativo in maniera forte e come una vera e propria polisportiva che apra le porte ad altri sport come il basket, com'è avvenuto l'anno scorso per la pallavolo; è ancora tutto in divenire.

-Una domanda più personale: com’è nata la tua passione per il calcio e come descriveresti il tuo rapporto con la PGS? 

La mia passione per il calcio è nata come per tutti gli altri ragazzi: per strada, in oratorio, sul campo di asfalto, tra i porticati, trasformando ogni oggetto lanciabile che trovavamo in un "pallone" da calciare in una porta di fortuna creata al momento. In seguito, essendo cresciuto in oratorio, sono entrato nella PGS dove ho trascorso molti anni e per la quale poco a poco è nata una grande passione: il mio rapporto con la PGS lo definirei  quindi "una rapporto di cuore", per l'approccio che ho avuto sia con la squadra sia con i ragazzi ai quali insieme al resto dello staff cerchiamo di dare tutto il nostro supporto, offrendo loro il meglio e aprendoci al confronto con essi. 
 
-Per concludere, elencaci 3 motivi per i quali scegliere la PGS.
Innanzitutto "la PGS Don Bosco è un'altra cosa": basta assistere agli allenamenti e rendersi conto che effettivamente si fa scuola calcio in maniera diversa, in quanto , come dicevo prima, il fine del calcio è sullo stesso piano di altri fini che riguardano la formazione dei ragazzi nello stile salesiano che ci contraddistingue. un altro motivo è perchè è una realtà bella in cui ci si diverte, e infine perchè si fanno esperienze di campionato, di allenamento e di spogliatoio che rimangono nel cuore.
 
Luca Cascini
Angelo Telesca
 

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