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Siamo ancora capaci di Accogliere?

Anche quest’anno Gesù è nato per noi ma siamo ancora capaci di accoglierlo? Forse però la vera domanda è un'altra: in chi dobbiamo accoglierlo? Da questi interrogativi nasce l’idea dell’incontro “Benvenuto fratello” che si è tenuto nel pomeriggio del 29 dicembre nell’Oratorio Salesiano di Potenza. Gli ospiti sono stati due veterani del nostro oratorio, nello specifico Francesco Verrastro e Francesco Giuzio. Il primo, avvocato, si occupa dei processi di molti richiedenti asilo; il secondo invece è presidente dell’ “Optì Pobà”, associazione che ha iniziato ad avvicinarsi agli immigrati presenti sul nostro territorio portando avanti, grazie ad una squadra di calcio e a tante altre iniziative, dei primi passi di integrazione.

Entrambi i nostri ospiti non si sono limitati a descrivere ciò che fanno per lavoro o per passione ma, sentendosi a casa, si sono aperti e ci hanno raccontato come a livello pratico ed emotivo vivono l'accoglienza. Francesco Verrastro inevitabilmente ci ha accennato i vari cambiamenti dell’ordinamento giuridico dopo il Decreto Legge “Sicurezza”, facendoci riflettere su come la metodologia proposta, più che a incentivare la sicurezza, costringerà molte persone non autonome a vivere per strada. Ci ha illuminato anche sulla lunghezza e sulla poca efficacia del sistema processuale a cui sono sottoposti tutti gli immigrati che richiedono asilo politico. Francesco Giuzio ci ha portati nella realtà pratica, facendoci notare come accogliere non sia affatto semplice ma poi, l'amore e la gratitudine che si ricevono con la fatica, riescono a ripagare tutto il duro lavoro. Oltre alla squadra di calcio l'associazione Opti Poba si ha anche voluto allargare i propri orizzonti offrendo una scuola di italiano e altri servizi per gli immigrati della nostra città.

Dopo averli ascoltati e dopo aver dato vita ad una conversazione reciproca con i due Francesco, nei nostri cuori credo sia sorta un altro tipo di domanda: come posso io accogliere questo mio fratello oggi nella mia “casa”?  

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                  Sonia Parigi