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Categoria: Eroe del mese
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Giovanni Falcone nasce a Palermo il 20 maggio del 1939 e viene assassinato dalla mafia a Capaci il 23 maggio del 1992. Si laurea nel 1961 all'Università di Palermo in Giurisprudenza. Nel 1980 il consigliere Rocco Chinnici gli affida le indagini contro Rosario Spatola che comprendono anche la criminalità statunitense. Con questa prima esperienza, lui sente che deve perseguire tutti i reati e le attività di ordine mafioso. 

Paolo Borsellino nasce il 19 gennaio del 1940 e anche lui viene assassinato dalla mafia a Palermo il 19 luglio 1992 nel suo quartiere. Si laurea in Giurisprudenza nel 1962 e nel 1975 entra all'ufficio istruzioni processi penali di Palermo sotto la guida di Rocco Chinnici. Con il Capitano Basile, lavora alla prima indagine sulla mafia e, da questo momento, comincia il suo impegno senza sosta per sconfiggere l’organizzazione mafiosa.

I due hanno combattuto insieme, senza sosta, la mafia in Italia con tanto coraggio. Per esempio il 10 febbraio 1986 comincia il maxi-processo, concluso con la sentenza di primo grado nell'autunno del 1987 con condanne giuste, rigorose ed esemplari (17 ergastoli nei confronti di boss e killer per una lunga serie di omicidi e 2665 anni di carcere per gli altri imputati) e poi confermata in Cassazione all'inizio del 1992 (dopo un tentativo, reso giuridicamente vano, di ridimensionare le condanne in Corte d'Appello). E' stato un processo importantissimo, costruito benissimo da un pool antimafia voluto fortemente da Rocco Chinnici.

Il 23 maggio 1992, il giudice Falcone sta tornando a casa da Roma, come fa solitamente nel fine settimana, insieme con la moglie Francesca. Partito da Ciampino con un jet di servizio intorno alle 16:45, atterra all'aeroporto Punta Raisi di Palermo dopo un volo di 53 minuti. Qui trova ad attenderlo tre Fiat Croma blindate e dotate di scorta. Falcone si mette alla guida della Croma bianca. In macchina con lui ci sono la moglie e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza. Le auto prendono l'autostrada, dirette verso Palermo. Alle 17:58, al chilometro 5, nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine, il sicario Giovanni Brusca aziona una carica di cinque quintali di tritolo, posizionata in una galleria scavata sotto la strada. Muoiono sul colpo anche gli agenti di scorta della prima Fiat.

Il 19 luglio di quello stesso anno, in via D'Amelio, a causa di un'autobomba, anche Paolo Borsellino viene assassinato.

Ancora oggi il 23 maggio di tutti gli anni, Falcone e Borsellino vengono ricordati in tutta Italia perchè sono stati dei veri "Eroi" a combattere la mafia con coraggio, impegno e senza paura. A loro dovremmo soltanto dire "grazie" per tutto quello che hanno fatto, non solo per loro stessi ma per l'Italia e per il mondo intero.

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