Nel febbraio del 1828 il re Francesco I di Borbone incarica Luigi Giura di costruire un ponte sospeso in ferro sul Garigliano. Incominciò i suoi studi per osservare, studiare e disegnare i progetti dei ponti disegnati. Dopo poco tempo il progetto era già pronto e fu approvato dalla Direzione nazionale delle strade e dei ponti. Quando iniziarono i lavori il giornale inglese "The Illlustred London Newsepresse" incominciò a criticare il progetto anche insieme ad altri importanti giornali poichè in quel periodo i ponti sospesi in ferro avevano tutti il problema legato alla flessibilità della lega ferrosa che allora li rendeva oscillanti in seguito a forti venti.Le critiche aumentarono in seguito al crollo di un ponte simile a Parigi e alla chiusura dei ponti di ferro sospesi in Austria e a Londra. Quando il malcontento arrivò a Napoli si narra che il sovrano dissse "Lassate fa o' uaglione!".
Fatto sta che i lavori proseguirono e secondo il giornale inglese il ponte sicuramente sarebbe crollato in seguito al collaudo. Il ponte fu pronto realmente e arrivò il colllaudo. Il sovrano salì sul ponte e ordinò a due squadroni di lancieri a cavallo, aumentando sempre più velocità. Quando il collaudo fu "collaudato" vi fu una grande festa. Il ponte rimase in piedi fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale dopo che l'intero esercito tedesco lo attraversò.
Questo ci fa capire come costruire un ponte, ovviamente un ponte ideale con l'Africa nel nostro paese, sia sempre possibile nonostante le critiche in quanto è necessario andare oltre i pregiudizi quando si mira ad uno scopo nobile.
Mario Parmentola