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Categoria: Gocce di scienza
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Un gruppo di scienziati giapponesi dell’Istituto di Tecnologia di Tokio afferma di essere riuscito a rendere invisibile un cilindro di dimensioni submicroniche (meno di un millesimo di millimetro) senza ricorrere a dei rivestimenti specializzati.
Ad oggi il settore di ricerca che tratta le possibilità di rendere i materiali “invisibili” sta facendo grossi passi avanti ma la maggior parte delle tecniche individuate prevedono l’utilizzo di altri materiali chi facciano da rivestimento, una sorta di mantello dell’invisibilità, per ottenere l’effetto.
Questi “mantelli” utilizzano determinati metamateriali ingegnerizzati che piegano i raggi di luce attorno all’oggetto e lo rendono dunque non rilevabile tramite il senso della vista.
Tuttavia i materiali fino ad ora proposti funzionano solo su grammi di lunghezza d’onda limitate, come le frequenze delle microonde.
Kotaro Kajikawa e Yusuke Kobayashi dichiarano invece di aver trovato un metodo per rendere un minuscolo cilindro invisibile senza l’utilizzo di alcun “mantello”.
Hanno infatti scoperto che ad un determinato livello dell’indice di rifrazione (una misura di quanto velocemente la luce si propaga attraverso i materiali), alcuni materiali naturali possono procurare l’effetto di invisibilità.
Ciò significa che sarebbe possibile utilizzare materiali come il silicio, l’arsenuro di alluminio e l’arseniuro di germanio, materiali tra l’altro comunemente utilizzati nella tecnologia dei semiconduttori, per ottenere gli stessi effetti che ad oggi si ottengono con costosi e complicati rivestimenti fatti di metamateriali esotici.

 

 

Antonio Lavanga 
Giovannni Larocca

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