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L'ambiente marino, dalle acque costiere a quelle d'altomare o dei più profondi abissi, è popolato da innumerevoli specie viventi.
Come sulla terraferma, anche in mare si svolge la continua lotta del mangiare e dell'essere mangiati.
Alla base della catena alimentare Marina vi è il plancton costituito da microscopici organismi animali e vegetali.
Per sopravvivere,il plancton trae nutrimento dalla luce del sole e dai sali minerali provenienti dal fondo o trasportati in mare dai fiumi e, a sua volta , è cibo per moltissimi animali marini. Gli organismi vegetali fitoplancton e quegli animali zooplancton che costituiscono il plancton si lasciano trasportare dalle correnti. Sono accomunati dalle dimensioni microscopiche e dal colore trasparente che costituisce probabilmente una naturale forma di difesa.
Le meduse sono organismi molto semplici che, pur possedendo cellule muscolari che consentono loro di muoversi, si lasciano perlopiù trasportare dalle correnti.
La cernia è un pesce che può raggiungere anche i 70 kg di peso ed è diffusa al di sotto dei 100 metri di profondità. È un predatore veloce che utilizza la grandezza della propria bocca come arma per catturare le prede queste vengono aspirate appena sono sotto tiro.
Il tonno è uno dei grandi pesci di mare aperto,  abituato a muoversi in grossi banchi che popolano le acque comprese tra i 150 e i 500 m di profondità.
Il delfino è un mammifero che per respirare deve salire in superficie, ma per nutrirsi deve raggiungere anche i 200 m di profondità. Lo sfitatoio che ha sul cranio serve proprio per la respirazione, sulla fronte, inoltre, ha un rigonfiamento chiamato melone che serve per localizzare le prede. Gli abissi sono popolati da pesci dall'aspetto curioso. Molti sono in grado di emettere luce per attirare le prede,altri sono dotati di enormi bocche che tengono aperte per catturare i malcapitati che finiscono a portata di fauci. Gli abissi sono proprio curiosi ma ci si nascondono anche meravigliosi misteri.
 
IRIS DI GENNARO

Risultati immagini per la politica

In questi giorni la città sta venendo tappezzata di cartelloni elettorali e abbiamo pensato di raccontarvi la storia della politica.

Politica deriva dal greco polis e significa occuparsi del bene comune ed è un modo di governare e gestire la vita pubblica del proprio Stato e le relazioni con gli altri Stati. In origine le regole pubbliche e religiose coincidevano (politica=morale) come affermavano Platone e Aristotele per i Greci e Cicerone per i Romani: il politico deve essere una persona di grande moralità e rispettosa del volere del popolo. In passato l’autorità politica e religiosa dovevano corrispondere in un'unica persona come accadeva già in Egitto. Questo pensiero persistette fino all’ epoca Rinascimentale  quando con Machiavelli e la sua opera Il Principe la politica cominciò ad essere considerata come una scienza, che analizza criticamente le scelte dei governi del passato, per raggiungere il bene comune. Come diceva Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”, questo pensiero però è stato estremizzato al giorno d’oggi infatti si potrebbe considerare come “il fine (scopi personali) giustifica i mezzi”.
E per cambiare questo pensiero dovremmo intervenire proprio noi giovani che dobbiamo interessarci a questo settore molto importante perché da esso dipende il nostro futuro.


Giovanni Larocca
Mario Parmentola
Antonio Lavanga

Risultati immagini per il ponte sospeso sul garigliano

Nel febbraio del 1828 il re Francesco I di Borbone incarica Luigi Giura di costruire un ponte sospeso in ferro sul Garigliano. Incominciò i suoi studi per osservare, studiare e disegnare i progetti dei ponti disegnati. Dopo poco tempo il progetto era già pronto e fu approvato dalla Direzione nazionale delle strade e dei ponti. Quando iniziarono i lavori il giornale inglese "The Illlustred London Newsepresse" incominciò a criticare il progetto anche insieme ad altri importanti giornali poichè in quel periodo i ponti sospesi in ferro avevano tutti il problema legato alla flessibilità della lega ferrosa che allora li rendeva oscillanti in seguito a forti venti.Le critiche aumentarono in seguito al crollo di un ponte simile a Parigi e alla chiusura dei ponti di ferro sospesi in Austria e a Londra. Quando il malcontento arrivò a Napoli si narra che il sovrano dissse "Lassate fa o' uaglione!".

Fatto sta che i lavori proseguirono e secondo il giornale inglese il ponte sicuramente sarebbe crollato in seguito al collaudo. Il ponte fu pronto realmente e arrivò il colllaudo. Il sovrano salì sul ponte e ordinò a due squadroni di lancieri a cavallo, aumentando sempre più velocità. Quando il collaudo fu "collaudato" vi fu una grande festa. Il ponte rimase in piedi fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale dopo che l'intero esercito tedesco lo attraversò.

Questo ci fa capire come costruire un ponte, ovviamente un ponte ideale con l'Africa nel nostro paese, sia sempre possibile nonostante le critiche in quanto è necessario andare oltre i pregiudizi quando si mira ad uno scopo nobile.

         Mario Parmentola

antartide

In antartide, la terra del continente che non si vede perché è coperta di ghiaccio da milioni di anni, una coltre il cui spessore supera i 4000 metri per una superficie di 13 milioni di chilometri quadrati. Come al polo nord, le acque pullulano di plancton, minuscoli organismi animali e vegetali che si lasciano trasportare dalla corrente e che costituiscono il nutrimento principale per le poche specie che vi abitano. Anche qui la luce e il buio si alternano per sei mesi l'anno Ma quaggiù le temperature sono molto più rigide perché si aggirano intorno ai -50 gradi centigradi. L'uomo non è mai riuscito a insediarsi stabilmente in questi luoghi, ma riesce comunque a sfruttare le ricchezze del sottosuolo. Alcuni tra gli animali che vivono al polo sud sono la megattera che è un enorme cetaceo che può raggiungere i 16 m di lunghezza e i 30000 kg di peso.il suo nome deriva dal latino e significa grandi ali in riferimento alle sue enormi pinne che la rendono facilmente distinguibile dalle balene, dalle orche eccetera.un altro tra gli animali che vivono al polo sud è piuttosto famoso per la serie giapponese Pingu trasmessa anche in italiano e in inglese,Io quando ero piccola ne andavo matta in pratica stavo sempre vicino alla televisione a guardare Pingu Comunque questo e altro animale è il pinguino tra tutti i pinguini il pinguino imperatore è la specie che vive più a sud del pianeta è la più alta misura circa 120 cm e tutti i suoi simili.nelle gelide acque dell'Antartide può rimanere immerso senza respirare anche per un quarto d'ora, caccia dei piccoli pesci di cui si nutre. L'ultimo animale molto conosciuto che vive al Polo Sud è la foca che inoltre tutto era l'amica di Pingu della serie Pingu, la foca leopardo deve il suo nome alle caratteristiche macchie che ricordano il pelo dei leopardi. È un abile predatore praticamente privo di concorrenti. L'unica specie da cui è predata è l'orca. Sapevate che al Polo Sud fa più freddo del Polo Nord? Io sì.

Iris Di Gennaro

Risultati immagini per scioglimento dei ghiacciai
 
Il riscaldamento globale ha un effetto drammatico sulle calotte di ghiaccio polari, che si fondono a un ritmo elevato. L’acqua liquida che ne deriva innalza il livello degli oceani, con un effetto che nei prossimi decenni arriverà a minacciare le attività costiere in tutto il mondo. Questo è il quadro generale che si sta delineando con prove sperimentali sempre più stringenti.
Due studi pubblicati sulla rivista “Nature” forniscono ora nuove previsioni:
Nel primo articolo Nicholas Golledge dell’Università di Wellington, in Nuova Zelanda, e colleghi hanno stimato le variazioni delle masse glaciali della Groenlandia e dell’Antartide. La previsione degli autori è che nel giro di pochi decenni si verificherà un aumento sostanziale della fusione dei ghiacci della Groenlandia. Questa a sua volta determinerà un rallentamento del capovolgimento meridionale della circolazione atlantica (AMOC), una corrente che nell’Oceano Atlantico porta acqua salina ad alta temperatura verso nord negli strati superficiali, e acqua fredda verso sud negli strati più profondi.
 
 Il ghiacciaio Renegar in Antartide .Gli effetti di questo processo si faranno sentire con un incremento della variabilità del clima. E al Polo Sud, si potrebbe determinare anche un significativo feedback: la fusione dei ghiacci antartici intrappolerà l’acqua calda appena sotto la superficie dei mari, causando un’ulteriore fusione del ghiaccio. Le simulazioni mostrano che l’innalzamento del livello dei mari conseguente alla fusione dei ghiacci delle regioni polari arriverà a circa 25 centimetri entro il 2100.
 
“L’innalzamento del livello dei mari conseguente alla fusione delle calotte di ghiaccio polari è già in atto, e ha 
subito un’accelerazione in anni recenti”, ha commentato Golledge. “Il nostro studio ha concluso che questo processo continuerà in una certa misura anche se il clima della Terra si stabilizzerà, ma anche che se ridurremo drasticamente le emissioni, potremo ridurne l’impatto futuro”.
 
Complessivamente, concludono Golledge e colleghi, l’immissione di acqua dolce negli oceani derivante dalla fusione del ghiaccio polare determinerà complesse variazioni atmosferiche e marine che potrebbero portare a eventi meteo estremi più frequenti.
 
Nel secondo articolo, Tamsin Edwards del King’s College di Londra e colleghi analizzano in dettaglio l’ipotesi dell’instabilità delle scogliere di ghiaccio marino (Marine Ice-Cliff Instability, MICI). Secondo questa ipotesi, nata per conciliare i modelli di flusso delle calotte di ghiaccio dell’Antartide con i livelli dei mari ipotizzati per le epoche passate, le pareti di ghiaccio che si innalzano oltre 100 metri sopra il livello del mare diventano instabili e collassano se gli strati a contatto con l’acqua fondono.
 
Edwards e colleghi argomentano che non è necessario ipotizzare che sia entrato in gioco anche questo meccanismo, se si guardano gli incrementi del livello dei mari che si sono verificati nel passato antico e recente, in particolare nel medio Pliocene (circa 3 milioni di anni fa), nel più recente periodo interglaciale (tra 130.000 e 115.000 anni fa circa) e nel periodo 1992-2017.
 
Quando l’ipotesi di instabilità viene esclusa dai modelli, il contributo dell’Antartide all’innalzamento del livello degli oceani entro il 2100 ha solo una probabilità del cinque per cento di superare i 30-40 centimetri, nello scenario più pessimistico delle future emissioni di gas serra e quindi d’incremento delle temperature globali rispetto ai livelli preindustriali, e del 5 % di superare i 10-20 centimetri nello scenario più ottimistico.
 
“L’instabilità delle scogliere di ghiaccio fu proposta inizialmente come causa di un collasso senza freni di gran parte delle calotte di ghiaccio nel passato dell’Antartide”, ha spiegato Edwards. “Per questo motivo si è ipotizzato che lo stesso meccanismo avrebbe potuto causare un rapido incremento del livello dei mari nel prossimo futuro, in conseguenza del riscaldamento climatico, ma il nostro modello mostra ora che non è così”.
 
Antonio Lavanga
Giovanni Larocca