ST005050Cari ragazzi quando facciamo il presepe nelle nostre case tra tutti i pastorelli ce n’è uno che solitamente siamo abituati a mettere lontano in disparte da tutti perché con sé non porta nulla e ci pare brutto metterlo vicino alla grotta senza nulla in mano e pure lui quella notte alla grotta c’è andato, e ora vi voglio raccontare la sua storia.

Giacomino, si questo è il suo nome, era un giovane pastorello cosi giovane da non avere ancora un gregge tutto suo, passava le giornate dando una mano a questo o a quel pastore imparando il mestiere e ricevendo da ciascuno in cambio un pezzo di pane o di formaggio.

Quella notte Giacomino era anche lui nella campagna che dormiva vicino al fuoco con gli altri pastori ma più che latro per abitudine erano giorni, infatti, che nessuno lo chiamava a lavorare.

Nel bel mezzo della notte tutti i pastori furono svegliati da un angelo del cielo, che diceva loro: “Forza! Andate anche voi ad adorare il bambino che è nato questa notte in quella piccola capanna abbandonata. Egli è il vostro Salvatore!” Tutti i pastori pensarono: “Se è nato in una capanna abbandonata deve essere un bambino molto povero. Forse anche più povero di noi, che almeno abbiamo un po’ di legna per il fuoco e latte e formaggio dalle nostre pecore. Corriamo ad aiutare lui e la sua famiglia!” E si misero tutti in cammino verso la capanna. Tutti tranne uno Giacomino. All’annuncio dell’angelo, pensò: “E io cosa vado a fare alla capanna dove è nato il bambino? Non ho nulla da portargli mi prenderanno in giro!”. Ma poi, spinto dalla curiosità e tenendosi un po’ in disparte, anche lui andò alla capanna, dove si era radunata già una piccola folla. Tutti portavano qualcosa e sembravano ben contenti di donare anche una piccola cosa al bambino. Il povero pastorello si sentiva ancora più triste e osò appena sbirciare tra gli altri pastori, per vedere il bambino senza farsi avanti con le mani vuote. Ma appena riuscì ad intravedere qualcosa, vide che il bambino era inquieto tra le braccia della madre e continuava a guardare in giro, tra la gente che lo circondava. Anche la mamma, che non smetteva di fissarlo, cominciò ad osservare con attenzione quello che c’era intorno e i suoi occhi, improvvisamente, si fissarono sulla piccola testa del povero pastorello, che per lo spavento la ritrasse subito, temendo d’essere scoperto. Ma quella donna disse: “Ehi! Tu! Vieni avanti, non avere paura!”. Il pastore si nascondeva ancora di più, ma gli altri gli dissero: “Avanti! Cerca te! Mostra il tuo dono”. Al colmo della vergogna e tutto rosso in viso, il piccolo pastore si fece avanti con gli occhi bassi. Gli sembrava che tutti lo guardassero con severità.

Ma la mamma del bambino lo guardava con un sorriso pieno di gioia e disse: “Finalmente è arrivato qualcuno che può darmi una mano!” e cosi dicendo gli pose il bambino tra le braccia cosi che lei potesse accogliere gli altri pastori e i loro doni. Il bambino si calmo immediatamente e rimase li a guardare e sorridere a guanti venivano alla grotta.

Quando tutti furono andati via e la mamma ebbe ripreso il bambino guardo con dolcezza Giacomino – che era ancora incredulo per ciò che era successo – e lo ringrazio per aver fatto il regalo più grande di tutti, “Ma io non ho donato nulla” sussurrò Giacomino rosso in viso ma la madre guardandolo con dolcezza gli rispose: “Non è vero hai donato te stesso!”. Giacomino al sentire queste parole senti il cuore riempirsi di gioia e da quel giorno nessuno sarebbe mai riuscito a cancellare la suo cuore lo sguardo e la dolcezza di quella madre ma soprattutto il sorriso del bambino Gesù!

E voi sapete accogliere Gesù come ha fatto Giacomino??