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In occasione della presentazione del libro "La Psicologia del Rock", rientrante nell'ambito di Festinsieme 2017, abbiamo avuto il piacere di intervistare l'autore Andrea Montesano, animatore oratoriano trapiantato a Roma per i suoi studi universitari.

Come hai incontrato il rock e che ruolo ha avuto nella tua crescita?
Il rock l’ho incontrato in oratorio, dove, con altri ragazzi della mia età, ho formato il mio primo gruppo. E poi, pian piano, ho cominciato ad ascoltare le prime canzoni (i Clash, i Guns N’Roses). Per me il rock è stato un punto di riferimento per esprimere ciò che avevo dentro e che non riuscivo a spiegare con le parole. Attraverso le canzoni e la chitarra riuscivo a veicolare un certo tipo di messaggio tramite brani rock.

Cosa ti ha spinto a scrivere un libro così originale?

L’idea era quella di unire le mie due passioni, la psicologia, che è anche l’oggetto dei miei studi universitari, e la musica, che è sempre stata il mio hobby.


L’oratorio ha influito nel tuo percorso professionale?
Effess (ride). In oratorio è nata dentro di me la voglia di aiutare i ragazzi e di farli stare bene (infatti lo psicologo ha il compito di far stare bene, non di curare!). Ciò che ho imparato nella mia esperienza di animatore, è stato fondamentale per fare un salto di qualità professionalmente.

 

Giuliano Volpe
Marineve Del Gaudio