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Come può il carnevale aiutare Potenza a riconquistare la propria identità culturale?
"Il carnevale è Potenza, perchè alla fine in Sarachella ci rivediamo, in lui vediamo l'animo fanciullo di tutti quanti noi. Quindi dovremmo provare a stare di più insieme facendo festa e rispettandoci."

Perchè per questa sfilata è stato scelto proprio il tema della conoscenza?
"Questo è l'anno Gerardiano, è l'anno in cui Don Gerardo della Porta ci ricorda che quando è stato qui nel 1100 ha aperto la scuola episcopale, ha dato l' istruzione ai più giovani. Quindi oggi il tema della conoscenza, serve anche a poter vivere; bisogna essere consapevoli, perchè così si riesce a vivere meglio."

Abbiamo notato che molte iniziative, soprattutto da parte delle nuove generazioni, perdono il loro valore culturale e si trasformano in semplici occasioni di divertimento che talvolta offrono un’immagine non positiva della città. Come si sta muovendo l’amministrazione per mantenere vivo il fuoco della tradizione?
"Noi abbiamo fatto un lavoro sul tema della memoria che è partito dai personaggi che ci hanno donato la poesia e il teatro, dai personaggi più illustri come Giovanni Paladino presso l' università "Federico II". Abbiamo provato a recuperare, grazie anche al sistema delle associazioni, tutte quelle tematiche della conoscenza del nostro passato. In questa cosa noi dobbiamo sempre puntare perchè diventa un bagaglio spendibile con i nostri monumenti e con la nostra città per come è, a partire dal centro storico ed a finire al lungo Basento, un luogo dove ormai tantissima gente va per praticare sport; tutto questo per dire che daremo il meglio a chiunque verrà da noi proprio attraverso la conoscenza e attraverso il nostro modo di essere." 

Livia Petrunti Sisto