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Il 5 e 6 novembre scorsi, noi ragazzi del 1° 2° e 3° superiore ci siamo recati all’oratorio di Salerno dove abbiamo passato un weekend di condivisione e socializzazione.

 Appena arrivati, siamo stati accolti nell’istituto salesiano di Salerno e abbiamo conosciuto ragazzi di diverse città della Basilicata e della Campania (Potenza, Brienza, Caserta, Torre Annunziata, Terzigno e Salerno). Finita l’accoglienza, Giuseppe, un salesiano della nostra Ispettoria e studente di Teologia a Roma, ci ha presentato l’attività dei due giorni. In seguito, don Federico ci ha fatto riflettere su un brano del Vangelo “Maestro, dove abiti?” attraverso letture e video, poi abbiamo fatto un momento di deserto durante il quale ognuno di noi ha riflettuto e ha risposto a delle domande su questo brano.

Dopo il momento di deserto, ci siamo divisi in vari gruppi dove abbiamo condiviso le nostre riflessioni; in seguito, don Federico ci ha diviso nelle varie stanze, mischiandoci con gli altri e facendoci prendere confidenza con tutti. Dopo esserci sistemati nelle varie stanze, abbiamo cenato nella mensa dell’istituto per poi ritornare nelle stanze per prepararci e siamo andati tutti insieme a fare un giro per Salerno, anche perché quella sera c’era l’accensione delle famose "luci d’artista". Abbiamo passeggiato per il centro storico, sul lungo mare e abbiamo visitato la villa comunale di Salerno; abbiamo visto anche la nuova ruota panoramica! Ci siamo divertiti tantissimo anche perché è stato un momento che ci ha fatto legare tanto con gli altri ragazzi. Verso mezzanotte siamo tornati in oratorio dove abbiamo fatto un momento di preghiera prima di andare a letto.

Il giorno dopo ci siamo svegliati presto e siamo andati a fare la preghiera mattutina. Finita la preghiera, abbiamo fatto un’abbondante colazione tutti insieme. Finita la colazione, abbiamo continuato l’incontro, guidato dalle suore salesiane, e abbiamo parlato di Michele Rua e di Errichetta Sorbone. Lasciando l’incontro in sospeso, ci siamo recati in chiesa per celebrare la Santa Messa. Dopo abbiamo giocato in oratorio. Quando siamo tornati nell’Istituto abbiamo continuato l’incontro, e, una volta finito, siamo andati a mangiare.

Nessuno di noi voleva andar via da lì, ci eravamo molto legati agli altri ragazzi, sembrava di conoscerli da sempre. Ognuno ha lasciato una traccia indelebile nei cuori di ciascuno di noi. È stata un’esperienza molto significativa che ci ha fatto crescere molto.

 

 

                                                                                                                                  Carmelo Cardone

                                                                                                                                  Marineve Del Gaudio

                                                                                                                                  Fabio Vaccaro

Ecco a voi il lavoro svolto dai ragazzi del laboratorio di giornalismo della Savio Estate 2016. Buona lettura!

 

Venerdì scorso c’è stata l’ultima gita, per i ragazzi iscritti alla Savio Estate, a cui hanno partecipato circa in cento.

I due pullman partono da piazza don Bosco la mattina presto e arrivano a Marina di Pisticci, lido san Basilio, dove il mare attende ragazzi, genitori ed animatori.

Sistemati sotto gli ombrelloni e spalmata la crema solare, il gruppo si tuffa in acqua e gli animatori fanno divertire i più piccoli. Al termine dei giochi, i ragazzi si riposano all'ombra e consumano il proprio pranzo.

Costretti ad anticipare il ritorno, causa maltempo, si dirigono tutti verso i pullman che li riporta a Potenza. Malgrado l'imprevisto, riabbracciano e salutano con gioia i loro cari parenti per affrontare la seratina finale della Savio Estate 2016.

 

 

Giulia Lombardi

 

                         Serata finale

 

 

Sabato scorso si è svolta nel teatro "Don Bosco" di Potenza l’ultima serata della Savio Estate. Il cattivo tempo non ha fermato l’entusiasmo di più di 300 ragazzi che hanno concluso questo cammino durato quattro settimane.

Al termine della celebrazione eucaristica, all’interno della chiesa parrocchiale, i ragazzi sono subito accorsi nelle sale per le ultime direttive da parte dei loro animatori, che li hanno accompagnati con passione e dedizione durante tutto l’arco della Savio, e per prepararsi al gran finale. All’interno delle sale volavano cartelloni, colori a tempera, fogli, accappatoi e chi più ne ha più ne metta.

Alle 21:00 don Giuseppe, l’incaricato della Savio Estate, ha dato il via allo show con il titolo: LA MUSICA COME STRUMENTO EDUCATIVO.

Ad aprire la serata è stata la squadra degli Hans che ha presentato gli "Hansremo", uno show dove veniva presentata la musica sotto tutti i suoi aspetti: dalla musica come talento, alla musica come una suoneria telefonica, oppure come consolazione fino ad arrivare alla musica come EDUCAZIONE.

Dopo un breve gioco durante il quale sono stati coinvolti in prima persona i genitori dei ragazzi della Savio Estate, si è esibita la seconda squadra in scaletta, gli Elsa, che ha proposto la storia di un bambino che non riusciva a parlare e per questo veniva deriso. Durante la notte, mentre stava sognando, si immagina di essere in un grande Museo dove, guidato da Jovanotti, incontra le persone che hanno scritto la storia della musica da Louis Armstrong ad Andrea Bocelli; ognuno di loro gli dona uno strumento ed infine incontra don Bosco che gli dona lo strumento più grande, il cuore.

I terzi in scaletta sono stati i Kristoff. La loro scenetta trattava di un gruppo composto da ragazzi dell’oratorio che, stimolati dai loro animatori, si sono iscritti ad un Talent musicale al quale partecipava gente di ogni tipo, a partire da gruppi folkloristici fino ad arrivare a boy band. L’ultimo gruppo ad esibirsi è stato proprio quello dei ragazzi dell’oratorio che sulle note di “Come voleva Don Bosco” hanno trionfato su tutti gli altri.

L’ultima squadra ad esibirsi è stata quella degli Anna che, partendo da un intervista tripla, ha inizialmente presentato le tre personalità dei protagonisti della scenetta per poi soffermarsi solo su uno di loro, ovvero un ragazzo con la passione del canto sin da quando era bambino e che aveva iniziato a coltivare il suo sogno con il coro dell’Oratorio, fino ad arrivare a vincere un Talent show, ricordando che sono sempre i sogni a dare forma la mondo.

La serata è andata avanti con l’esibizione dei laboratori di canto e ballo, con la presentazione del giornalino della “SAVIO ESTATE” e con la visione di un video realizzato dai ragazzi di terza media, con cui hanno ringraziato gli animatori che gli hanno accompagnati durante questa avventura.

Prima della classifica finale, don Emidio, il Direttore/Parroco della nostra comunità, ha voluto ringraziare tutti attraverso la preghiera della buona notte.

La serata si è conclusa con la proclamazione della squadra vincitrice della Savio Estate 2016, ovvero gli HANS!!!!

 

 

 

Nicolò Laguardia

 
                     Seratina
 
 
 
 
Dal punto di vista di un animatore..
 
Savio Estate... Ogni volta che sento queste due parole mi sale un brivido lungo la schiena e una marea di ricordi mi affollano la mente: sorrisi, urla, abbracci, pianti... Sei anni che si risvegliano nella mia memoria. Quattro squadre, quattro colori, quattro settimane di puro divertimento, cinquecento ragazzi che imparano i valori dell'amicizia e della condivisione, che si impegnano nei giochi e che imparano cosa vuol dire essere una squadra.
Il 9 luglio scorso c'è stata la prima tradizionale seratina che ogni sabato vede i ragazzi impegnati a recitare una breve scenetta che rispecchi un tema svelato in precedenza e che i giudici analizzeranno per poi dare un punteggio a ciascuna squadra. Il tema questa volta era "l'educazione e l'incontro attraverso lo sport".
Al primo posto è arrivata la squadra degli Hans che effettivamente aveva messo in scena una bellissima seratina e, anche se la mia squadra è arrivata al terzo posto, sono rimasto comunque soddisfatto perchè so che la mia squadra ha dato il meglio. Abbiamo portato sul palco una simpatica scenetta in cui sei ragazzi di diverse etnie si ritrovano a Potenza per un progetto intercultura; annoiati, decidono di fare un giro in città dove trovano alcuni ragazzi che, invece di giocare con il pallone a loro disposizione, sono tutti concentrati sui loro smartphone. Allora ogni ragazzo descrive lo sport maggiormente praticato nel proprio paese e insieme decidono di organizzare delle Olimpiadi coinvolgendo anche i ragazzi con gli smartphone.
Dopo le Olimpiadi abbiamo presentato un paio di esempi in cui lo sport si fa sentire veramente come mezzo di unione e di spinta per andare avanti. La scenetta si è conclusa con la frase di Nelson Mandela: "Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c'era solo disperazione".
Di generazione in generazione, la Savio continua ad essere viva, quel palco ne ha avuti di piedi a calpestarlo, ne ha visti di sorrisi, urla, abbracci, pianti e continuerà a vederne fino a quando ci sarà qualcuno che, come dice il buon Olaf, si scioglierà per amore...
 
 
Simone Sabia