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Categoria: Oratorio
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                                                     Paolo a Salerno

 

 

E' un caldo pomeriggio di giugno, l'anno scolastico si è appena concluso e si iniziano a passare le giornate intere in Oratorio per preparare la Savio Estate. D'un tratto vengo convocato in direzione da don Federico e ricevo una proposta inaspettata: l'IME (Ispettoria Meridionale) ha concesso ad alcuni Animatori Salesiani l'opportunità di trascorrere una settimana di Estate Ragazzi in un altro oratorio dell'Ispettoria, ospitati dalla casa locale, per offrire ai giovani un tempo ed uno spazio di confronto con la vita salesiana e permettere loro di ampliare i propri orizzonti oltre il proprio Oratorio ed i proprio amici, vivendo i ritmi di quella comunità salesiana.

Non nascondo di essere rimasto per un momento spiazzato. Mi prendo un giorno per pensarci su ma sento che la risposta positiva è già dentro di me. L'unica cosa che mi trattiene è il fatto di lasciare la mia futura squadra della Savio per una settimana, non perchè mi ritenga indispensabile ma perchè i ragazzi avrebbero potuto subire un effetto negativo perdendo uno degli Animatori, punti di riferimento importanti per loro. Per questo motivo scelgo la seconda settimana di Savio Estate, periodo in cui io ho già conosciuto gran parte dei ragazzi e non ci sono ancora le turbolenze dell'ultimo periodo, e mi assicuro  che al mio posto arrivi un altro animatore dalla casa dove sono diretto.

La destinazione assegnatami è Salerno, un Oratorio che ho visitato due volte ma dove non conosco ancora nessun giovane. Passa il tempo, passa la prima settimana di Savio Estate, ed il giorno prima della partenza lascio la squadra al comando della classifica generale facendo promettere ai ragazzi che al mio ritorno li avrei ritrovati lassù. E' lunedì mattina quando parto con don Federico (e le piastre di Festinsieme) alla volta di Salerno. Al'arrivo, trovo l'Oratorio come lo ricordavo: il doppio degli spazi rispetto a quelli a cui sono abituato, 8 squadre, 650 ragazzi e 200 animatori. Sono accolto dal direttore dell'Oratorio don Francesco Redavid e dal direttore parroco don Pasquale Martino. Prima ancora di sistemare i bagagli, vengo presentato ai ragazzi e agli animatori al Paladonbosco e conosco un altro animatore con cui condividerò l'esperienza (e la stanza): Gianmarino, dalla casa di Santeramo in Colle.

Sono assegnato alla squadra rossa degli Iron Man elementari che mi permette di avere continuità nel colore, essendo alla Savio animatore degli Anna fanciulli, e nell'età. I primi a presentarsi sono ovviamente i miei "colleghi" animatori degli Iron Man, seguiti poi dai ragazzi della squadra. Nel giro di mezza giornata avevo già una cinquantina di nomi che mi giravano per la testa e che dovevo associare a ragazzi ed animatori. All'ora di pranzo vengo accolto dalla Comunità Salesiana locale, di cui fa parte anche l'ex economo della nostra casa, il signor Stefano Cantele, e dai ragazzi della Comunità Proposta locale. Successivamente mi viene assegnata la camera n. 110 da condividere con Gianmarino. Il momento più importante per la conoscenza della comunità è l'ottavo di finale Italia - Spagna di lunedì sera: un bel momento di sport che unisce persone appena conosciute.

L'Estate Ragazzi di Salerno è molo diversa dalla nostra Savio Estate: ogni due giorni, di mattina c'è l'uscita al mare, distante 15 minuti di autobus, per cui in una settimana raccolgo due mattinate al mare e un'uscita all'AquaFarm, più di quanto abbia fatto in undici anni di Savio Estate! Il programma tipico giornaliero di questa settimana per noi è durissimo: al mattino sveglia alle 6:30, lodi alle 7:20, Santa Messa e colazione subito dopo perchè alle 8:30-9:00 si parte per il mare o per l'AquaFarm. Giovedì, unico giorno senza l'uscita mattutina, riposo in stanza post-colazione fino alle 9:50, poi dalle 10:00 giochi ad acqua in Oratorio. I pomeriggi non sono meno stancanti, infatti si inizia alle 16:00 con la preghiera per gli animatori e alle 16:30 arrivano i ragazzi per i giochi pomeridiani, tra un'Olimpiade al Vestuti e una conclusione serale in Via Gelso per portate l'Oratorio fuori dalle sue mura.

Complessivamente, non c'è una giornata trascorsa completamente in Oratorio. La fatica aumenta con l'Estate Giovani di lunedì, mercoledì e venerdì: giochi serali per gli over 15  a tema Olimpiadi che puntualmente trovano la loro conclusione dopo le 23:00. Poi bisogna aspettare che se ne vadano tutti per potersi ritirare nel refettorio a cenare, farsi una doccia e andare a dormire. Le giornate vanno avanti così, conoscendo nuova gente e facendo quel che mi riesce meglio: essere animatore in mezzo ai ragazzi, finchè arriva venerdì sera, il giorno prima della partenza.

Alla fine dell'ER devo salutare i ragazzi e gli animatori, insieme ad altre persone molto speciali che hanno segnato profondamente la mia esperienza a Salerno e che non riesco a credere di dover abbandonare, forse per sempre o forse no. All'EG della sera riusciamo ad organizzare una partitella di basket di addio con alcuni ragazzi, poi ci sono i saluti. Quella sera si finisce ancora più tardi perchè gran parte degli animatori vuole salutare, con l'auspicio di rivederci, Gianmarino e me.

Il mattino dopo è sabato, la partenza è fissata per le 11:00. Sveglia presto alle 7:30, tanto ci ho fatto l'abitudine, e alle 9:00 è tutto pronto per la partenza. Il sabato mattina all'ER di Salerno c'è la caccia fotografica e i ragazzi non vengono in Oratorio ma girano per la città in cerca di soggetti da fotografare. So dove i ragazzi della mia sqaudra hanno appuntamento e passo da loro per stare insieme un'ultima mezz'ora, aiutandoli con alcune foto, poi il mio compito è finito e devo tornare a casa.

Il vaggio di ritorno lo effettuo con Gianmarino, don Francesco e Davide, un ragazzo della Comunità Proposta di Salerno che deve partire in missione per l'Albania con don Federico. Arriviamo a Potenza alle 13:00 circa e posso finalmente conoscere Vincenzo, l'animatore che mi ha egregiamente sostituito in questa settimana. Dopo gli ultimi saluti e ringraziamenti ai miei compagni di viaggio, in cortile trovo alcuni ragazzi che mi riaccolgono a braccia aperte; ironia della sorte, sono proprio gli ultimi ragazzi che avevo salutato prima della partenza. Poi il sabato pomeriggio c'è la festa, quando ritrovo prima gli animatori e poi i ragazzi, ma soprattutto la mia squdra che aveva mantenuto il primo posto tenendo fede alla promessa. 

 

 

Paolo De Marca

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