Lunedì 11 giugno, nell'ambito della serie di eventi rientranti in Festinsieme 2018, abbiamo intervistato Rocco Campochiaro, in occasione della presentazione del suo primo libro "Una notte al centralino".
-Che cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?
Ho scritto per raccontare un'intera vita attraverso la metafora di una notte passata in un centralino di polizia. Io sono un poliziotto, e durante alcune notti in cui la città dormiva e non accadeva nulla, appuntavo su un block notes tutti i ricordi che riaffioravano nella mia mente. Da quelli della mia infanzia passata in oratorio a quelli degli anni più recenti.
-Qual è il tuo ricordo più bello legato all'oratorio?
Sono davvero tanti i ricordi legati all'oratorio, ma tra i più belli rientrano sicuramente quelli legati agli spettacoli realizzati con un gruppo di teatro e tenuti, durante i primi anni dalla sua inaugurazione, nel teatro Don Bosco. Tra gli altri ricordi a cui sono molto affezionato rientrano quelli che riguardano le bellissime e intensissime partite di calcio .
-Che consiglio da' ai giovani lettori?
Ai giovani lettori consiglio di non perdere mai il sorriso che avevo anch'io da ragazzo cercando di mantenerlo sempre, durante il gioco ma anche durante i momenti più tristi, perchè il sorriso è la giusta risposta ad ogni difficoltà.
Luca Cascini, Carmelo Cardone