
Pochi giorni fa, precisamente l' 8 marzo, abbiamo festeggiato la giornata internazionale della donna. Quella dell' 8 marzo in realtà è una data convenzionale che che vuole ricordare la rivendicazione dei diritti delle donne. Fin dall'antichità infatti, alle donne era stato negato il diritto all'istruzione, al lavoro e la loro partecipazione ai ruoli più importanti nella società tant'è che non potevano votare. La cosiddetta festa della donna prende il via da un episodio molto triste della storia americana prima, ma di tutto il mondo in generale. Il 25 marzo 1911, a New York, una fabbrica tessile che produceva camicette chiamata "Triangles Factory" andò a fuoco. Nell'incendio morirono 126 operaie nella quasi totalità immigrate russe, italiane e austriache, costrette a lavorare per 10 ore al giorno in locali strettissimi chiuse a chiave dai loro padroni per paura che scappassero, rubando rocchetti di filo, forbici o merletti. Di queste 126 donne operaie ben 38 erano italiane, in gran parte siciliane, ma vi erano anche due sorelle lucane, Giuseppina e Isabella Tortorelli nate ad Armento. Per ricordare il loro sacrificio ai posteri nel marzo del 2015 è stata intitolata loro una piccola piazza. Da questo spiacevole episodio la festa della donna, istituita il 16 dicembre 1977 dall'Assemblea generale delle Nazioni unite, riconosce il ruolo della donna negli sforzi di pace e la loro paritaria partecipazione alla vita civile e sociale del loro paese. L' 8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, fu scelto come data ufficiale e come fiore da regalare alle donne fu individuata la mimosa. Ma perché proprio questo fiore? Molteplici sono le motivazioni:
- si dice che fossero proprio alberi di mimosa, che circondavano la fabbrica che prese fuoco, ad accogliere i corpi delle operaie gettati dalle finestre;
- La Mimosa è uno dei pochi fiori sbocciati già all'inizio di marzo;
- è un fiore economico e quindi tutti possono comprarla per regalarla;
- la mimosa è un fiore che cresce anche su un terreno difficile, perciò ricorda la resilienza delle donne, cioè la loro capacità di rialzarsi dopo ogni difficoltà.
Spero che questo ed altri episodi che offendono le donne si verifichino sempre di meno nella nostra società che si dice "civile" ma dove ancora molta strada c'è da fare.
Antonella Pia Scarano
